Come
promesso, di seguito la storia del tartufo più grande del mondo.
Toscana
Tartufi si fa portavoce della vera storia del tartufo che per tanti anni ha
fatto discutere sul suo ritrovamento. Ringraziamo gli autori che si sono
impegnati nella ricerca e vi auguriamo buona lettura.
IL TARTUFO
PIU
GRANDE DEL MONDO
(Le Colline Sanminiatesi nel guinness dei
primati)
Nei fondovalle e nelle colline di questa zona nel cuore della
Toscana si trova in abbondanza il «cibo degli dei» da settembre a dicembre e
nella zona di San Miniato se ne raccolgono diverse decine di quintali l’anno,
cioè circa un terzo dell’intera produzione nazionale e quindi mondiale.
L’ambiente è quello ideale: vegetazione e alberi simbionti, un tipo di terreno
adatto (marnoso e marnoso-sabbioso), il clima ottimale, un habitat ecologicamente incontaminato.
I tartufai della provincia di Pisa sono circa 1.700 (la metà di
tutta la Toscana ),
e ogni giorno con i loro fedeli cani si recano alla ricerca del tartufo bianco
nei botri, nei fondovalle, nei boschi, nei campi, lungo i rii e i fossi.
San Miniato è il centro di questo areale con le sue zone
tartufigene della Valdegola, a sud del capoluogo, con i suoi venditori, che
commerciano «il prezioso frutto» in tutto il mondo, e con l’importante Mostra
Mercato Nazionale del tartufo bianco delle Colline Sanminiatesi, che iniziò nel
lontano 1969 e che ogni anno richiama decine di migliaia di visitatori.
Oggi
vengono fatte anche altre sagre sempre nel suo territorio: Balconevisi
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1Nelle Colline Sanminiatesi sono inseriti con delibera regionale i
comuni: di Bientina, Calcinaia, Capannoli, Cascina Terme, Castelfranco di
Sotto, Chianni, Crespina, Laiatico, Lari, Lorenzana, Montecatini Val di Cecina,
Montopoli Valdarno, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, San Miniato, Santa
Croce Sull’Arno, Santa Maria a Monte, Terricciola e Volterra in provincia di
Pisa; Barberino Val d’Elsa, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli,
Fucecchio, Gambassi, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli e
Tavarnelle Val di Pesa in provincia di Firenze.
(dal 1980), Corazzano (dal 1987), Cigoli (dal 1999); mentre altre
manifestazioni sono organizzate da qualche anno anche a Volterra, Palaia,
Forcoli, Montaione.
Le tre zone più importanti per il tartufo, oltre a San Miniato,
sono quella di Alba e di Acqualagna; spesso fra loro c’è molta competizione per
esaltare il primato del proprio tartufo. Senz’altro San Miniato è un’ottima
zona di produzione, mentre spesso il mercato è più sviluppato nelle altre due,
dove frequentemente il tartufo di San Miniato è venduto per tartufo di Alba.
Così immancabilmente ci sono contese e disfide sui giornali e in
televisione.
Comunque sia il nostro tartufo non teme confronti per il suo profumo
e per il suo sapore ed è apprezzato dai cuochi più raffinati d’Italia.
Anche sui record c’è discussione: qual è la festa del tartufo più
importante? E qual è il tartufo bianco più grande della stagione e quello più
grande di tutti i tempi?
Ebbene, rispetto a quest’ultima domanda pensiamo di avere trovato
la risposta, perché siamo convinti che il tartufo bianco pregiato da iscrivere
nel guinness dei primati debba essere quello di San Miniato.
A tale proposito riportiamo un passo di un libro scritto da Umberto
Marini, autore di molte pubblicazioni sul tartufo e giudice credibile in questa
contesa in quanto della zona di Acqualagna, che scrive: «Il tartufo bianco pregiato (Magnatum Pico) che detiene il record in
fatto di peso è stato regalato nel 1954 dal commerciante di Alba Giacomo Morra
al presidente degli USA; il suo peso era di 2520 grammi e venne
trovato a San Miniato».
Quindi l’affermazione è netta e senza ombra di dubbio, come ci
hanno confermato anche altre fonti; il tartufo più grosso del mondo è stato
trovato a San Miniato.
Questo fatto ci ha
spinto da anni ad indagare per risalire
a chi....segue...
avete letto bene, San
Miniato e le sue colline ci offrono un terzo
della produzione
nazionale di tartufo bianco.
Non a caso, quindi,
nella provincia di Pisa ci sono circa la metà dei
tartufai di tutta la Toscana : 1700 all’epoca
della redazione del testo.
Questi numeri la dicono
lunga riguardo la frenetica attività che
inevitabilmente ruota
intorno ad un simile business. Cercatori di tartufi, commercianti, ristoratori,
turisti, tutti attratti dal profumo dei tartufi.
San Miniato con gli anni
si è fatta spazio nel mondo del tartufo tanto da essere annoverata tra le
principali capitali del prezioso fungo.
Ma come nasce ed evolve
la cultura del tartufo nei sanminiatesi?
E il tartufo di 2520 grammi , chi lo ha
trovato?
Lo scopriremo nelle
prossime puntate, a presto.
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