giovedì 1 agosto 2013

IL TARTUFO PIU' GRANDE DEL MONDO seconda puntata

I pionieri della scoperta commerciale, San Miniato si affaccia sul mercato del Tartufo, vediamo come...

...Questo fatto ci ha spinto da anni ad indagare  per risalire a chi, dove e quando fosse stato trovato nel nostro territorio, e così ci siamo messi alla ricerca per svelare questo mistero che resiste da quasi mezzo secolo. L’eccezionalità del peso ci ha incuriosito molto, infatti la pezzatura del tartufo bianco varia da pochi grammi a qualche etto, raggiungendo in casi eccezionali il peso intorno al chilogrammo, come è avvenuto nella
edizione del 1999 della Mostra Mercato di San Miniato.
Se il tartufo bianco, come viene chiamato, è «il diamante della tavola», ci siamo messi alla ricerca del diamante più grosso di tutti i tempi e si può dire che a circa 50 anni di distanza lo abbiamo rintracciato.
Per arrivare a questa scoperta siamo partiti da ragionamenti più generali che riteniamo opportuno riportare.
Da oltre un secolo il tartufo è una risorsa molto importante per San Miniato ed i suoi dintorni. I nostri nonni ci raccontavano che molti tartufi, anche parecchio grandi, venivano trovati nella zona dai maiali, che erano allevati all’aperto nei campi, essi scavavano questo prezioso frutto sotto la terra e lo divoravano. I tartufi erano anche a fior di terra e i contadini, spesso, riempivano i corbelli di queste «patate profumate» e le portavano ai maiali nella porcilaia.
La scoperta dell’importanza commerciale del tartufo, nelle nostre zone, si ebbe solo verso la fine dell’ottocento. A tale proposito ci sono varie ipotesi.
La prima afferma che a cavallo del secolo scorso giunsero dei romagnoli esperti nella bonifica di fossi e acquitrini, che si stabilirono in Valdegola ed in Valdera. Furono loro, con i loro cani, a insegnarci l’arte della ricerca del tartufo.
I pionieri furono Stagnazza, Giacchetta, Paolo, Tego, ricordati con i loro nomi e soprannomi, che si stabilirono a... 

...chissà quanti tartufi trovavano in un uscita i pionieri, non oso pensarlo... 

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