sabato 20 aprile 2013

ADDESTRAMENTO DI PRIMO LIVELLO:1) LA RAZZA DEL CANE




Molto si è scritto sulla scelta della razza del cane da tartufo e molto ancora si dovrà scrivere.
Senza essere ripetitivo vorrei citare una vecchia massima che gira un po’ tra i tartufai di tutto il mondo: “il miglior cane da tartufo è quello che li trova”.
Qualcosa di vero c’è, nel senso che se impostiamo un vero e proprio “progetto” con tutte le varie fasi ben ponderate e tutti gli obiettivi intermedi ben raggiunti, il traguardo finale sarà quello di un cane da tartufi che li trova. Questo concetto credo sia alla base della differenza tra un cane che non trova e un cane che trova, ma anche tra un cane che va benino e un ottimo cane.
Se avete saputo leggere tra le righe la variabile non sembra essere il cane ma l’uomo.
La vecchia massima vale sempre, io però mi sento di poterla modificare e posso affermare: “ Il miglior cane da tartufo è quello che ha un buon capo-branco che lo conduce”, escludendo così il cane come variabile determinante e aggiungendo l’uomo come mezzo per tirar fuori dal cane tutte le sue potenzialità e indirizzarle verso la cerca dei tartufi.
Da questi presupposti si evince che l’uomo ha un ruolo determinante. E’ lui che poi va dall’allevatore ad acquistare il cucciolo e si cimenta nell’addestramento. E’ sempre lui che sceglie la razza e il cucciolo all’interno della cucciolata. Se da questo punto inizia il progetto, il primo obiettivo da raggiungere è quello di portare a casa un cucciolo con buone potenzialità.
Come ho gia detto gli obiettivi intermedi devono essere guidati da scelte ponderate, se sbagliamo gia al primo obiettivo, avremo sbagliato anche tutti i successivi.
Ma come si fa ad orientarsi verso una scelta ponderata nella razza del nostro cucciolo?
Dobbiamo vagliare tutte le considerazioni iniziando dalla nostre esperienze passate con i cani.
Il tartufaio navigato, non ha molte variabili, il suo vissuto da cercatore di tartufo ha determinato una figura cui gli si addice una piccola cerchia di razze (due-tre al massimo). Il problema più grosso lo ha chi ha pochissima o addirittura assenza di esperienza e quindi non sa quale razza gli si addica.
Non è una decisione facile da prendere e tanto meno facile da consigliare. Esistono però delle indicazioni di massima sempre legate alle precedenti esperienze, ad esempio quali tipi di tartufo si vogliono maggiormente cercare, il tipo di terreno battuto, l’altitudine in cui viviamo, il tempo che possiamo dedicare a questa passione, lo spirito con cui affrontiamo il progetto e non da ultimo l’obiettivo finale da raggiungere.
Come vedete ritorna sempre l’obiettivo finale, è lui che deve condurci verso le scelte di tutti quanti i nostri obiettivi intermedi. Per farvi alcuni esempi di come dobbiamo ragionare posso dirvi che se vogliamo possedere un cane e con questi trovare anche qualche tartufo senza però aspettarci un fenomeno, può andar bene qualsiasi razza. Diversamente se l’obiettivo finale è iniziare a fare il tartufaio sul serio dobbiamo restringere il cerchio e scegliere tra tre-quattro razze. La scelta finale sarà determinata dalle capacità addestrative, dall’ambiente praticato e dal tipo di cerca che interessa al conduttore.
Spesso nella scelta del cane viene da comportarsi come per altri acquisti. Ovvero si vuole il meglio, bello, con pedigree, maschio o femmina ha poca importanza, scegliamo l’allevatore di fama e vogliamo spendere poco. Ascoltiamo consigli da amici, allevatori, internet ecc.
Sembra di acquistare un’auto….
In sostanza, analizziamo bene la situazione, fissiamo un obiettivo finale mirato e ponderato, sceglieremo la razza che per caratteristiche fisiche e comportamentali è in grado di affrontare la situazione. Scegliamo con questi criteri il sesso e, aggiungerei, il carattere del cucciolo. Alla fine di tutte queste considerazioni potrà ad esempio venir fuori:
Razza lagotto, femmina, sottomessa attiva, dell’età di tre-quattro mesi (scelta di una persona con pochissima esperienza che abita in montagna e si dedica al nero pregiato molto spesso cercando sotto alberi isolati o piccoli boschetti.
Oppure: Bracco-pointer, maschio, dominante dell’età di cinque-sei mesi (scelta di un tartufaio navigato che cerca prevalentemente scorzoni in ampie quercete in collina).
O ancora: Jack russel femmina che dovrà vivere in appartamento e per attività ludica del conduttore e del cane è stata scelta la cerca dei tartufi al marzuolo lungo la costa.
Come vedete è l’obiettivo finale che determina la razza, il sesso, il carattere ecc. Cani pelosi pacati per il nero di Norcia in montagna; cani briosi, veloci e a pelo corto per la cerca estiva in ampi spazi; cane piccolo, femmina a pelo corto, per facile gestione in casa e non molte pretese in fatto di tartufi cercati in pineta.
I miei cani sono stati scelti con questi criteri, ognuno ha la sua “destinazione d’uso” scelta prima di acquistare il cucciolo.
Il prossimo post riguarderà la scelta del cucciolo all’interno della cucciolata della razza scelta ( con ponderatezza e meditazione)


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